Scopriamo qualcosa in più su Chicco Nalli, il parrucchiere famoso anche per essere il marito di Tina Cipollari, opinionista storica di Uomini e Donne.
Chicco Nalli è famoso soprattutto per essere il marito di Tina Cipollari, storica opinionista di Uomini e Donne. Del resto, proprio in trasmissione i due si sono conosciuti nei primi anni 2000. Chicco era il corteggiatore di Zahida, una tronista con cui non scoppiò l’interesse, che invece scattò nei confronti di Tina. Alla fine i due si fidanzarono e la loro unione, da cui sono nati tre figli maschi, prosegue ancora oggi a gonfie vele. Chicco è nato a Sabaudia nel 1970 e sin dalla tenera età di 11 anni svolge con successo la professione di parrucchiere, con il gran senso del sacrificio che gli hanno insegnato i suoi genitori.
Chicco Nalli: il successo come hair stylist
Il successo come parrucchiere è sempre crescente per Chicco Nalli, diventato anche l’hairstilyst del programma TV Detto Fatto condotto da Caterina Balivo. Durante una vecchia intervista concessa a Rivista Donna, Chicco aveva dichiarato: “Mi sveglio alle 5:30, faccio la doccia e la colazione per poi accompagnare i miei figli a scuola. Dopo aver assolto ai compiti del buon padre di famiglia vado felicemente al mio lavoro nel mio Salone ‘Art Kikò Group‘, divenuta ormai meta ultraregionale e provinciale (Svizzera, Milano, Sicilia, Firenze, Viareggio), è un porto di mare che mi rende totalmente felice ed orgoglioso. La cosa che più mi rende felice è che c’è continuità: la mia Cliente ritorna perché si sente pienamente soddisfatta del mio lavoro ed è questa la mia più grande soddisfazione”.
Chicco Nalli e il segreto del matrimonio con Tina
Chicco ha anche spiegato quello che per lui è il segreto per mantenere sano e forte il matrimonio con un personaggio forte come quello di Tina Cipollari: “Non vedersi per tutto il giorno, altrimenti poi non c’è nulla da dirsi. È bellissimo, invece, incontrarsi di sera e raccontarsi tutto. E poi, devi conservare l’amore come fosse un tesoro raro, devi proprio averne cura”.
